Il talento montenegrino Vasilije Adzic sta convincendo Tudor e punta a diventare titolare nella Juventus. Gol decisivo all’Inter.
Dopo settimane di dubbi e rotazioni, il pareggio di Verona ha offerto una risposta chiara a Igor Tudor allenatore della Juventus: tra le sue risorse, c’è un giovane da non poter più tenere ai margini. Vasilije Adzic, classe 2006, ha già dimostrato di poter incidere, segnando il gol decisivo contro l’Inter e offrendo una prestazione brillante nel finale di gara al Bentegodi. Trentatré minuti intensi, giocati con personalità e qualità, che hanno riportato l’attenzione su un talento che, almeno finora, era stato usato con cautela.
Nonostante il suo exploit nel derby d’Italia, Adzic ha iniziato ancora dalla panchina alla quarta giornata, un segnale che il suo inserimento è graduale. Ma il suo impatto è stato notevole: 14 passaggi riusciti, un tiro nello specchio, un’occasione creata, sei duelli, due palloni intercettati e quattro recuperati. In poco più di mezz’ora ha giocato più palloni di Vlahovic in quasi un’ora. Numeri che parlano chiaro e che pongono una domanda inevitabile: in questa Juventus, può davvero restare fuori?

Un centrocampo che ha bisogno di Adzic
La risposta, per Tudor, sembra essere in evoluzione. La linea mediana della Juve, composta da elementi solidi come Locatelli, Thuram e Koopmeiners, è ricca ma non immune da stanchezza e mancanza di varianti. Proprio per questo il tecnico croato ha iniziato a testare Adzic come centrocampista e non solo come trequartista. È durante la preparazione estiva che Tudor ha iniziato a plasmarlo in quella zona del campo, un lavoro tattico che sta ora iniziando a dare i suoi frutti.
Non è un caso che la società abbia deciso di non mandarlo in prestito: la Juventus vuole investire su di lui ora, non tra un anno. Con Zeghrova ancora in ritardo di condizione e alcuni adattamenti tattici richiesti con Openda e Jonathan, Adzic rappresenta una risorsa pronta, versatile, intraprendente. Tudor lo sa e, pur non volendo caricarlo di responsabilità eccessive, è consapevole che il giovane montenegrino è già in grado di contribuire.
L’attesa è finita: è il momento di credere in Adzic
Non si tratta solo di talento, ma di atteggiamento. Adzic vuole dimostrare ogni giorno di meritare un posto dal primo minuto. Il paragone con Yildiz, spesso evocato per ragioni anagrafiche, non deve confondere: il montenegrino ha caratteristiche uniche e può offrire soluzioni diverse rispetto al giovane turco.
In una squadra che cerca ancora un’identità definitiva, il contributo di Adzic può diventare determinante. Tudor ha bisogno di qualità e dinamismo, e il classe 2006 sembra possedere entrambi. Ora tocca all’allenatore trovare il modo giusto per integrarlo nel sistema di gioco senza bruciarlo, ma anche senza sprecarne il potenziale. Perché in questa Juve, Adzic non può più restare in panchina.